Chiusura
Vedi tutti
Loading...
Img canvas

Giovedì 9
Ottobre 2025

Tudor Partenza tra

G ::

Dogliani -

Acqui Terme

altimetria

planimetria

info tecniche

Percorso impegnativo che presenta una decina di salite più o meno brevi tra le quali sono da segnalare il Bric della Forma e Rocchetta Palafea prima di entrare nel circuito finale e la salita di Castelletto d’Erro da percorrere due volte con il suo tratto all’11% con pendenze fino al 15% nella prima parte. Da Dogliani la corsa passa attraverso una lunga serie di salite e discese attraverso Cherasco, Barolo, La Morra, Diano d’Alba fino ad affrontare il Bric della Forma che porta a Santo Stefano Belbo. Segue la salita di Rocchetta Pianfea la cui discesa porta nel circuito finale di 33 km da ripetere una volta dopo il passaggio sulla linea di arrivo. Il circuito presenta un tratto pianeggiante fino alla salita di Castelletto d’Erro. Segue una discesa veloce e impegnativa fino all’ingresso in città dove iniziano gli ultimi chilometri di corsa.
 
Ultimi km
Ultimi chilometri che iniziano all’ingresso dell’abitato di Acqui Terme. Attraversata la zona dei Bagni si supera la Bormida per immettersi nel centro cittadino con un vialone rettilineo in leggerissima ascesa. Segue un sottopasso e una curva a sinistra che immette nell’ultimo chilometro che presenta alcune rotatorie. Retta finale di 450 m, larghezza 7.0 m su fondo asfaltato in leggera salita attorno al 4%.

partenza / arrivo

dettaglio salite

ultimi km

crono tabella

Percorso Strava

  • altimetria
  • planimetria
  • info tecniche
  • partenza / arrivo
  • dettaglio salite
  • ultimi km
  • crono tabella
  • Percorso Strava
Salva le date delle tue corse preferite e ricevi tutte le informazioni sulle gare

info turistiche

Città di:

partenza
arrivo

Dogliani

Panoramica

Dogliani, terra di vini, eccellenze gastronomiche, antiche fiere e arte, sorge nel cuore delle Langhe, i cui paesaggi – Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO – sorprendono in ogni stagione. A piedi, in bicicletta o in e-bike puoi percorrere panoramici itinerari tra colline e vigneti, per poi immergerti nella storia, scoprendo i tesori architettonici di Dogliani Borgo e Castello, sull’altura sovrastante, che conserva la sua fisionomia di borgo fortificato medievale. Tra le meraviglie, il Portale Monumentale del Cimitero – opera neogotica di G.B. Schellino – al cui interno riposa il Presidente Luigi Einaudi, Doglianese d’adozione.

 

Oggi, grazie alla tecnologia della segnaletica turistica e a Diorama, una vera e propria esperienza immersiva, il paese si racconta in modo accessibile, coinvolgente e interattivo. Tradizione e innovazione si intrecciano anche nel programma degli eventi artistici, culturali e enogastronomici per offrire esperienze uniche e indimenticabili.

Clicca qui per scoprire di più

Acqui Terme

Panoramica

Acqui Terme è un’affascinante località termale situata nel Basso Piemonte, non lontano dalle grandi città di Genova, Milano e Torino.  Adagiata sulla sponda sinistra del fiume Bormida a 154 metri slm, è circondata da vigneti e paesaggi del Monferrato riconosciuti nel 2014 Patrimonio Mondiale UNESCO.

 

Oggi la città è tra le località termali più conosciute del Piemonte e tra le più importanti nello scenario nazionale per la qualità curativa delle sue acque. Già nota come importante centro in epoca romana, rinomata per le sue acque fumanti, quelle calde, ricche di proprietà terapeutiche che sgorgano in Piazza Bollente, nel cuore del centro storico e al di là del fiume.

L’enogastronomia è l’altra grande realtà che qui gioca un ruolo di rilevante importanza sotto il profilo economico e turistico.

 

Gli imponenti resti dell’acquedotto romano che si stagliano lungo il corso della Bormida testimoniano come l’acqua sia sempre stato l’elemento vitale di questa città, che offre ai suoi visitatori un’invidiabile combinazione di benessere, arte, cultura, storia, eccellenze gastronomiche, charme ed accoglienza italiana che la rendono una destinazione unica ed accattivante.

Gastronomia

Acqui Terme offre un ‘ottima scelta di locali caratteristici, ristoranti eleganti, trattorie, osterie e agriturismi, che offrono una cucina ricca e genuina.
Una terra da gustare con i suoi tesori enogastronomici capace di far riscoprire sapori e aromi del passato. La gastronomia, seppur caratterizzata dalla semplicità, è molto ricca, composta di piatti a base di ingredienti stagionali locali. Ha origini povere derivati dalle modeste condizioni economiche della zona durante i secoli passati, anche se con lo scorrere del tempo, i piatti si sono arricchiti, mai però, senza perdere l’ingrediente primario: la genuinità.

 

Tipici della cucina locale sono una ricca scelta di antipasti tra cui il salame “filetto baciato” una bontà assoluta, i cacciatorini, il lardo, i peperoni con la bagna cauda e una varietà di torte salate. Fra i primi piatti spiccano i tajarin ai funghi o sughi di cacciagione, gli agnolotti al plin, la polenta, la cisrò – la farinata, e fra i secondi eccellono le carni locali, il bollito misto, il coniglio, il brasato, la trippa, ma anche lo stoccafisso, la finanziera, il fritto misto alla piemontese e la bagna cauda, piatto conviviale per eccellenza. E non si deve scordare che essendo la zona attraversata in passato dalla via del sale, percorso in particolare dai mercanti, si sono aggiunti acciughe, merluzzi e stoccafissi alla cucina locale. Da qui la nascita di una specialità rinomata quale lo Stoccafisso all’acquese, ricetta iconica tramandata da più generazioni e presente in più menù nei ristoranti acquesi.
Altre specialità locali sono gli amaretti, i baci di dama, i brut e bon, gli Acquesi al Rhum e il premiato torrone di Canelin, riconosciuto insieme al suo gelato artigianale tra i migliori prodotti d’Italia!

 

Il pregiato Tartufo – uno dei prodotti di eccellenza, nasce e cresce sotto terra in tutto il territorio locale, in simbiosi con la quercia, il salice, il tiglio e il pioppo.
I funghi porcini – deliziosi ovuli e galletti che crescono in abbondanza nelle nostre valli sono molto ricercati dai buongustai, nei mesi autunnali.

Roccaverano DOP – (denominazione origine protetta) – Prodotto simbolo di una pastorizia ardua, di montagna. È un formaggio caprino, sintesi dei profumi, dei fiori e delle erbe della zona, prodotto fresco o stagionato, e appare a tutt’oggi l’unico in grado di equivalere se non di superare i mitici formaggi francesi.

Filetto baciato – rinomato prodotto della gastronomia acquese, il filetto baciato è un prodotto unico del suo genere, inventato dalla famiglia Malò (Ponzone) all’inizio del secolo scorso. È un salume ottenuto insaccando la pasta salame intorno al filetto di maiale.

Vino e Bevande

L’Alto Monferrato e tutto l’acquese sono un meraviglioso territorio circondato da pittoreschi vigneti che rappresentano e producono vini di eccellenza apprezzati in tutto il mondo. Un viaggio nel mondo del vino, un’esperienza unica e indimenticabile dove vi invitiamo a visitare le nostre aziende produttrici e l’Enoteca Regionale dove potrete degustare i migliori vini, visitare le caratteristiche e storiche cantine, scoprire come si produce un vino, conoscere l’abbinamento gastronomico perfetto tra vino e cibo e passeggiare nei vigneti!

 

La vigna caratterizza inconfondibilmente il territorio dell’Acquese. È una presenza che significa paesaggio, storia, costumi, abitudini; è fondamento determinante per l’economia e per la gente di queste valli. Da generazioni la sapiente coltivazione delle uve dà vita a eccellenti vini, fra cui spiccano l’Acqui DOCG, il Brachetto d’Acqui DOCG e il Dolcetto d’Acqui DOC quali vini tipici. Inoltre, vengono prodotti vini dalla coltivazione di pregiate uve come Barbera, Freisa, Dolcetto, Cortese, Chardonnay, oltre appunto alle rinomate essenze aromatiche del Brachetto e del Moscato da gustare nelle versioni dolce, spumante, rosé e passito.

Punti di interesse

  • Edicola e fonte termale della Bollente: monumento simbolo della città e tappa d’obbligo per chi arriva in visita. Un dono della natura, quel flusso d’acqua termale definita salso-bromo-iodica-sulfurea che sgorga ad un incredibile portata di 560 litri al minuto ad una temperatura di 74,5 C. L’intervento dell’Amministrazione Comunale guidata da Giuseppe Saracco trasformò radicalmente l’antichissima area sorta intorno alla fonte omonima demolendo anche l’antico Ghetto ebraico (1870-1880). All’ingegnere Giovanni Ceruti si deve l’edicola-tempietto in stile eclettico (1879), che evidenzia l’importanza della sorgente termale. Al 1763 risale la torre civica detta <<senza fondamenta» eretta su disegno dell’architetto alessandrino Giuseppe Domenico Trolli sopra l’arco dell’antica porta della Bollente.

 

  • La Cattedrale S. M. Assunta: da oltre dieci secoli è il punto di riferimento di tutta la vita cittadina e diocesana. Sorge sulla piazza su cui si affacciano il quattrocentesco Palazzo Vescovile e il Seminario Diocesano, a ridosso della massiccia fortezza del Castello.

 

  • Castello dei Paleologi, Civico Museo Archeologico e Giardino Botanico “Il Birdgarden”: il Castello di Acqui Terme detto “dei Paleologi” risale, nel suo impianto originario all’ XI secolo. Fu, dapprima, residenza dei vescovi-conti di Acqui che vi dimorarono fino a quando violenti scontri interni fra le famiglie nobili della città posero fine al loro dominio. Divenne, in seguito, roccaforte del borgo medievale di Acqui e sede dei Governatori della città per passare poi, a partire dal 1260, ai marchesi Paleologi del Monferrato. A partire dal 1708, il complesso passò sotto la diretta amministrazione di casa Savoia che lo privò progressivamente della sua originaria funzione di fortezza destinandolo, dai primi del XIX secolo, a quella funzione di carcere che mantenne fino ad anni recenti. Oggi è sede del Civico Museo Archeologico che ospita interessanti resti dell’età preistorica e protostorica, all’epoca romana e al periodo tardo-antico e medievale. Il Giardino Botanico “Birdgarden” è situato all’interno delle mura del castello e rappresenta un’oasi naturale nel cuore della città.

 

  • Il Borgo Pisterna: è il cuore antico di Acqui Terme, in cui si snodano le vie con le case e palazzi signorili di grande valore artistico, risalenti dal XV al XVIII secolo recentemente ristrutturate e rivalutate, cornice degli spettacoli che si svolgono durante l’estate al “Teatro all’aperto G.Verdi”, sede di importanti manifestazioni durante tutta l’estate.

 

  • Piazza Italia: è la piazza centrale della città, attraversata con le scenografiche fontane a gradoni delle “Ninfee” che scendono da corso Viganò verso il centro della piazza .

 

  • Il tempietto dell’acqua marcia: si trova nella zona bagni, oltre il fiume. È una sorgente di acqua termale con una portata decisamente minore rispetto alle altre fonti sgorgando a 19°C.
    Acquedotto romano: gli archi dell’acquedotto romano costituiscono uno dei vanti storici della città di Acqui. Si tratta infatti del meglio conservato fra tutti i monumenti di questo tipo ancora esistenti nel territorio dell’attuale Piemonte ed uno degli esempi di acquedotti di epoca romana più significativi dell’intera Italia Settentrionale. La costruzione di questo impianto può essere fatta risalire alla prima età imperiale, forse all’epoca augustea (inizi del I secolo d.C.).

 

  • Piscina romana: resti facenti parte di un vasto complesso termale risalente all’età imperiale, ritrovati nel 1913. Si tratta di una vasta piscina per acqua calda (calidarium) in origine interamente rivestita di lastre marmoree e affiancata da alcuni ambienti riscaldati attraverso un sistema ad ipocausto. L’acqua per il funzionamento dell’impianto era portata attraverso un canale direttamente dalla sorgente della Bollente. L’edificio termale, insieme al vicino anfiteatro individuato negli anni ’60 del secolo scorso, occupava un quartiere periferico dell’antica Aquae Statiellae romana, esterno al centro abitato ma comodo da raggiungere tramite il percorso della Via Aemilia Scauri.
Seguici
sui social
# granpiemonte
top sponsor
official partners
institutional partners
official suppliers