Un finale inedito e tutto da scoprire. Il GranPiemonte 2023 proporrà a corridori e tifosi un epilogo tutt’altro che scontato, non solo per le caratteristiche del percorso, ma anche perché le strade che si troveranno davanti saranno nuove un po’ per tutti, tranne magari agli atleti di casa.
Nei 152 km complessivi che porteranno il gruppo (quasi sicuramente non tutto) da Borgofranco d’Ivrea a Favria, i primi 80 sono totalmente pianeggianti, utili alla fuga della prima ora per prendere il largo e godersi la prima parte di corsa in avanscoperta. Una volta transitati una prima volta sotto lo striscione del traguardo, però, comincerà un circuito di 74 km che renderà la quiete iniziale della gara solamente un lontano ricordo.
Visto il chilometraggio tutto sommato limitato, saranno in tanti i corridori ad avere ancora tante energie nel serbatoio, quindi è lecito aspettarsi un finale esplosivo e spettacolare. Dopo poco più di 10 km dall’inizio del circuito comincerà la prima salita, quella che da Castellamonte porta a Colleretto Castelnuovo (590 metri di altitudine), un’asperità di poco più di 6 km abbastanza pedalabile, ma con un paio di tratti in cui la strada sale al 9-10%.
A quel punto ci sarà spazio per rifiatare per circa 3,5 km, fino a Borgiallo, dove si tornerà a salire per Faiallo. Anche questa è una salita piuttosto irregolare, lunga 5,9 km e punte al 13-14 % nella parte finale. A questo punto mancheranno circa 46 km all’arrivo e la bagarre potrebbe già essersi scatenata. Il condizionale, però, è d’obbligo, perché la salita più dura arriva quando i corridori arriveranno a Sparone e saliranno verso Alpette (966 metri di altitudine). Un’asperità cattiva, lunga 4,7 km, con una pendenza media che sfiora il 9%, destinata a mandare definitivamente in frantumi il gruppo e indicare in maniera chiara i possibili vincitori del GranPiemonte 2023.
Dopo la picchiata su Cuorgnè ci sarà l’ultima fatica – almeno dal punto di vista altimetrico – di giornata. Si andrà su a Prascorsano per poco meno di 4 km, con la strada che alterna tratti dolci ad improvvise impennate: chi avrà ancora le gambe per attaccare, dovrà per forza di cose farlo qua, perché poi non ci sarà più terreno per recuperare. La cima è posta a 16,5 km dall’arrivo e verrà succeduta da 3 km di falsopiano, dalla discesa, e dagli ultimi 4 km pianeggianti per arrivare a Favria. Il terreno per potersi divertire c’è, eccome se c’è!
