Chiusura
Vedi tutti

Altro che velocisti!

06/10/2022

Qualcuno poteva aspettarsi una gara soporifera, con il copione già scritto, con una fuga di pochi corridori ad animare la giornata, le squadre dei velocisti che controllavano e rientravano puntuali come un treno svizzero, e poi la volata coi grandi sprinter. E per come era iniziata la tappa sembrava essere proprio quello il filone: il coraggio di Marco Tizza (Bingoal Pauwels Sauces WB), Andrea Pietrobon (Eolo-Kometa), Kamil Malecki (Lotto Soudal) e Matteo Jorgenson (Movistar), partiti in avanscoperta dopo nemmeno 5 km, era destinato a portare un nulla di fatto, perché il traguardo del GranPiemonte è troppo prestigioso perché i velocisti se lo facciano scippare.

L’unica postilla è rappresentata da una salita posta a 60 km dall’arrivo, Il Pilonetto, che però non spaventa più di tanto, perché lungo solamente poco più di 3 km e posto lontano dal traguardo. E poi, c’è davvero qualcuno che ha voglia di mettere il bastone tra le ruote a velocisti come Elia Viviani, Olav Kooij, Giacomo Nizzolo o Mark Cavendish? Suvvia, il destino della gara è già scritto e anche quest’anno, come l’anno scorso, sarà volata di gruppo.

Invece… invece sulla salita del Pilonetto è anarchia assoluta, il gruppo principale comincia a perdere pezzi, corridori escono come proiettili, provano ad inventarsi un attacco da lontanissimo, mentre davanti rimangono solo gli indomiti Jorgenson e Malecki. Attacca Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), attacca Marc Hirschi (UAE Team Emirates), attacca Wout Poels (Bahrain-Victorious), attacca anche Matej Mohoric (Bahrain Victorious). Viviani, Kooij e gli altri velocisti non possono proprio resistere a queste sfuriate e si vedono costretti ad alzare bandiera bianca.

L’attacco al potere porta il nome di due squadre, Intermarché-Wanty-Gobert e Israel-PremierTech, rappresentate rispettivamente da Rein Taaramäe, man of the match per l’incredibile lavoro fatto negli ultimi 40 km, e Daryl Impey. Nonostante il tentativo di rimonta da dietro di corazzate come Ineos Grenadiers, Jumbo-Visma e BikeExchange-Jayco, la pazienza e la resistenza di Taaramäe soprattutto e Impey fanno sì che la rimonta si spenga a 45” dall’obiettivo, quando Kooij, Viviani e Groves non hanno più uomini da spendere nell’inseguimento.

A giocarsi la 106a edizione del GranPiemonte sono quindi i 35 uomini rimasti davanti dopo la salita del Pilonetto. Senza velocisti puri, ad imporsi è comunque quello che, tra i superstiti, più assomiglia a uno sprinter, Ivan Garcia Cortina (Movistar), che con una splendida rimonta ha messo nel sacco Matej Mohoric (Bahrain-Victorious) e Alexis Vuillermoz (TotalEnergies). I maggiori fautori della rivolta contro i velocisti, vale a dire Intermarché e Israel, alla fine tornano rispettivamente con un 6° posto di Madis Mihkels e un 7° di Corbin Strong. Un bottino magro per lo sforzo che hanno profuso!

Per Cortina, neo-papà da un paio di settimane, si tratta del terzo successo in carriera. L’ultimo era arrivato quasi 3 anni fa: “In Spagna quando nasce un bambino diciamo che ‘arriva sempre con il pane sotto il braccio’, ovvero con una sorta di dono. Beh, il suo pane era il GranPiemonte!”.

Seguici
sui social
# granpiemonte
top sponsor
official partners
official suppliers