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5 tonalità di GranPiemonte: arrivo in volata

30/09/2022

Nel 2017 il GranPiemonte è stato valido per il Campionato Italiano, con un percorso da Asti a Ivrea piuttosto esigente dove a conquistare il tricolore era stato Fabio Aru.

Nel 2018 quindi, restando fedele alla sua logica di rinnovarsi sempre, ad ogni edizione, la corsa ha pensato fosse giusto strizzare l’occhio alle ruote veloci.

Partenza da Racconigi, qualche chilometro appena in provincia di Cuneo e poi una lunga scorribanda in provincia di Torino,  lambendo da tutti i lati il capoluogo senza però entrarci mai.

L’arrivo era posto a Stupinigi, giusto di fronte alla celebre Palazzina di Caccia eretta da Filippo Juvarra nella prima metà del ‘700.

Giornata di pioggia, che rende più complicato per le squadre dei velocisti tenere chiusa la corsa tra cadute, freddo e costante minaccia di ventagli.

La fuga ne approfitta e passa con un buon vantaggio davanti alla Reggia di Venaria (km 134) e al il Castello di Rivoli  (km 150), entrambe Residenze Reali progettate da Amedeo di Castellamonte con il successivo contributo di Juvarra.

Nei dintorni di Piossasco (nessuna residenza sabauda da segnalare), a 25 km dalla fine, in testa è rimasto il solitario Andriy Grivko com ancora un minuto di vantaggio.

Vantaggio che scende a 40’’ a 20 km dal traguardo, a 20’’ ai – 15 km, finché il passista ucraino deve cedere al rientro del gruppo guidato dagli uomini della Bardiani – CSF.

A quel punto non resta che attendere la volata, attesa, voluta e costruita fin da Racconigi.

Sul più bello però la Bardiani-CSF che aveva lavorato tutto il giorno per Guardini si sfalda, appare in testa la Quick-Step Floors di Senechal, poi la Lotto Soudal, poi la Androni Giocattoli-Sidermec di Ballerini, e senza una squadra capace di tenere chiuso il gruppo parte uno sprint convulso, caotico e bellissimo.

Colbrelli senza compagni di squadra si trova al vento troppo presto e fa l’unica cosa che può fare in quel momento: partire, lunghissimo, puntando dritto la cancellata della Palazzina che intravede sullo sfondo.

Dietro di lui gli altri rispondono, rabbiosamente, ma riescono solo ad avvicinarlo e a giocarsi i piazzamenti: secondo Senechal, terzo Ballerini.

Quel giorno – davanti alla Palazzina di Caccia di Stupinigi fatta costruire da Vittorio Amedeo II di Savoia e dove soggiornò anche Napoleone – il re è stato Sonny Colbrelli.

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