altimetria
planimetria
info tecniche
105a edizione della corsa lungo un tracciato sostanzialmente pianeggiante da Rocca Canavese e Borgosesia. Il percorso attraversa le ondulazioni del Canavese e scala l’unica vera asperità di giornata dopo Ivrea superando la Serra. Si scende su Biella e dopo aver sfiorato le Prealpi si raggiunge la Valsesia dove si svolge il finale con un circuito di circa 35 km dove non si passa sull’arrivo. Ingresso in circuito a Gattinara quindi primo passaggio vicino a Borgosesia, ma sull’altra riva del fiume. Si superano quindi le facili ondulazioni di Azoglio per riportarsi a Gattinara e di lì alla linea di arrivo.
Ultimi km
Ultimi 5 km costantemente in leggerissima salita su strade di media larghezza prima del rettilineo finale.
partenza / arrivo
ultimi km
crono tabella
info turistiche
Città di:
Rocca Canavese
Rocca Canavese
Rocca Canavese, situato a 35 Km da Torino, si estende su un territorio che si apre all’orizzonte tra montagna, collina e pianura. Sul lato meridionale scorre il torrente Malone, verso Nord le colline ai piedi del Monte Sepegna incoronano, in una conca naturale, il centro vero e proprio del paese. Numerose borgate e frazioni sono abitate dalla maggioranza dei residenti. Il toponimo compare nel medioevo come “La Rocha” e deriva sia dalla presenza del dirupo scosceso del castello, sia dal castello stesso, costruito a dominare lo sbocco del torrente Malone verso la pianura delle Vaude. Molti sono gli itinerari che offrono queste valli: passeggiate salutari tra il verde, passeggiate sulle tracce di testimonianze di arte e di cultura, passeggiate lontane dal caos per ascoltare la voce del silenzio.
Al paese, che si trova a 420 metri sul livello del mare, appartengono 82 borgate e molte case sparse disseminate sulle colline e lungo le vie che conducono a Levone, a Barbania, a Corio e a Ciriè. Il torrente Malone rinfresca e cinge il lato meridionale del paese, dietro il quale sorgono alcune collinette poste a corona dell’antico borgo, che giace all’interno di una conca naturale ai piedi di una elevazione prealpina, il Monte Sapegna.
Gastronomia
Questi i piatti forti della zona:
- Ancioe e Tumin al Vèrd
- Bagna Càuda
- Bruschet
- Giardiniera
- Pèsi Pin
- Pesto Rocchese
- Supa’ ‘D Coi
- Tofeja
Punti di interesse
- Castello – ruderi
- Cappella della Confraternita di Santa Croce
- Cappella di San Giacomo
- Cappella di San Grato
- Cappella di San Luigi
- Cappella di Sant’Antonio Abate
- Cappella Madonna della Neve
- Chiesa di Sant’Alessio
- Parrocchiale di Santa Maria Assunta
Borgosesia
Borgosesia
Borgosesia è il centro più popoloso della Valsesia, una valle alpina situata in Piemonte, nella provincia di Vercelli.
Fondata nel 14 a.C. da popolazioni native, è stata ribattezzata Seso dai latini ed ha assunto vari nominativi nel tempo (es. Borgofranco) fino all’odierno Borgosesia.
Posseduta nel periodo medioevale dai Conti di Biandrate, ha subito il dominio spagnolo e la peste nera nel 1600. Dal dominio dei Biandrate Borgosesia e la Valsesia passarono sotto l’autorità dei Duchi di Milano prima e degli spagnoli poi.
Dal 1707 entrò a far parte del territorio sabaudo, mantenendo pur sempre una certa autonomia, con propri statuti e privilegi fiscali date le scarse risorse della terra valsesiana.
Sarà Napoleone a sopprimere questi privilegi e ad imporre, con i nuovi confini di stato lungo il Sesia, la divisione politica del territorio tra le due sponde (la riva destra del Piemonte- Francia, la riva sinistra Lombardia- Italia).
Questa divisione fu subita negativamente dalla popolazione e, non casualmente, alla caduta di Napoleone il giubilo fu grandissimo.
Con la caduta di Napoleone ritornarono alcuni privilegi e, con i Savoia, si ricompose la precedente unità territoriale.
La Valsesia poi si integrò socialmente e politicamente nel contesto del Regno Sabaudo e dell’Italia unitaria.
Gastronomia
La cucina offerta ai turisti in Valsesia ha come base la cucina lombarda e piemontese.
Dopo un impasto caldo composto di salami, sanguinacci e pancetta per lo più di produzione dell’oste stesso, si possono gustare piatti a base di polenta. Con la polenta, in tempo di caccia, ottimo il camoscio in salmì.
In tempo di pesca le trote sono una prelibatezza dei nostri torrenti cotte con burro di montagna e aromatizzate con erba salvia e sale oppure stufate nel vino Gattinara.
In certi locali si possono ancora consumare le “Miacce”: sorta di crespelle di farina cotte sul fuoco tra due dischi di ferro caldi e poi farcite a piacere: una specialità gastronomica.
Naturalmente sono molto ricercati gli squisiti prodotti del bosco: funghi, castagne, lamponi, mirtilli, more, fragole…
Tipica e presente su ogni tavolo è la “Toma”, l’ottimo formaggio dai cento volti: ogni pastore ha la sua ricetta.
Punti di interesse
- Il Sacro Monte del Santuario di Sant’Anna di Montrigone è un complesso architettonico religioso parte di quel sistema di Sacri Monti prealpini che si sviluppò tra il XVI e il XVII secolo.
- Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, situata in piazza Martiri, è stata costruita in stile barocco nella seconda metà del XVII secolo; in seguito, nel 1852 è stata arricchita da una facciata neoclassica.
- Chiesa di Sant’Antonio
- Chiesa di Santa Marta
- Chiesa dell’Annunciazione
- Oratorio di San Grato
- Oratorio di San Rocco
- Chiesa di Santa Maria Assunta e San Gottardo, nella frazione di Rozzo.
- Chiesa di San Giovanni Evangelista, nella frazione di Foresto