Ogni tanto ci si dimentica di quanto il ciclismo possa e sappia essere crudele. D’altronde basta guardare i corridori, un gruppo di super atleti tutti carne ed ossa che mettono a repentaglio la propria salute e integrità fisica per inseguire un sogno e coronare una passione infinita. Con gli anni sono stati fatti enormi passi avanti per garantire la sicurezza in gara, gli organizzatori delle corse studiano ed investono per ridurre il più possibile la percentuale di rischi di incidenti, anche se arrivare allo 0% è purtroppo impossibile.
50-60 anni fa si andava leggermente più piano di adesso ma non si usava il casco. Così di gravi cadute, nella storia, se ne contano moltissime e, una delle più tragiche, riguarda Serse Coppi, fratello del leggendario Fausto, che non aveva lo stesso talento di suo fratello maggiore, ma era un signor corridore. Nel 1949, tanto per dire, aveva vinto la Parigi-Roubaix, ancor prima che ci riuscisse Fausto.
Il 29 giugno 1951, al GranPiemonte, anzi al Giro del Piemonte, come si è chiamato fino al 2009, durante lo sprint finale, Serse infilò fortuitamente con la ruota un binario del tram, cadde e picchiò violentemente la testa a terra, in Corso Casale a Torino, a poche centinaia di metri dall’arrivo al Motovelodromo. Le conseguenze dell’incidente non sembrarono in un primo momento gravi, ma dopo essere rientrato in albergo venne colto da violentissimi dolori di testa. Mezz’ora dopo Serse perse i sensi, e allora il medico dispose per il suo immediato ricovero in autolettiga alla clinica Sanatrix. Lo accompagnarono Fausto e il direttore sportivo Giovanni Tragella, si temeva l’emorragia e purtroppo l’apprensione dei sanitari si rivelò fondata; venne disposta la trapanazione del cranio e richiesto il sangue al banco delle Molinette, ma prima che l’intervento potesse avere luogo Serse spirò senza aver ripreso conoscenza.
Disperato, Fausto, dopo aver mormorato: “Aveva ragione la mamma: non avremmo mai dovuto correre. Non andrò al Tour de France“, venne convinto, un paio di giorni dopo, ad affrontare la Grande Boucle. Era in condizioni morali e fisiche disastrose e fu il solo Tour non vinto tra i tre che affrontò. Serse Coppi è sepolto accanto al fratello Fausto, nel paese natale di Castellania.