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Le città del GranPiemonte: la tradizione di Acqui Terme e la prima volta di Dogliani

29/09/2025

Grazie al ciclismo non si smette mai di imparare e scoprire nuovi posti. Il GranPiemonte 2025, per esempio, porrà per la prima volta nella grande mappa geografica della bicicletta la cittadina di Dogliani, che mai prima d’ora aveva ospitato un evento ciclistico di questo prestigio.

La prima volta di Dogliani

La cittadina piemontese di Dogliani, in provincia di Cuneo, accoglierà infatti la partenza della gara prevista il 9 ottobre. Immersa nel paesaggio delle Langhe e attraversata dal torrente Rea, il centro conserva ancora oggi la doppia anima di Dogliani Castello, che domina dall’alto, e Dogliani Borgo, sviluppatosi più a valle. Passeggiando tra le vie si incontrano diverse architetture di Giovanni Battista Schellino, tra cui la scenografica parrocchiale dei Santi Quirico e Paolo e l’ex convento del Carmine, oggi municipio. L’identità del paese è fortemente legata alla viticoltura: il Dolcetto di Dogliani, divenuto DOCG, rappresenta uno dei simboli del territorio. Non mancano le tradizioni, come l’Antica Fiera della Ciliegia e la Fiera dei Santi con la cisrà, piatto tipico a base di trippa. A Dogliani ebbe la sua tenuta agricola Luigi Einaudi, secondo Presidente della Repubblica, che qui coltivò non solo le vigne ma anche il suo legame con la terra d’origine.

Traguardo ad Acqui Terme

Dalla provincia di Cuneo ci si sposterà a quella di Alessandra, visto che il GranPiemonte si chiuderà ad Acqui Terme. Come suggerisce il nome, si tratta di una delle località più note della Regione per le sue acque termali, celebri già in epoca romana con il nome di Aquae Statiellae. Simbolo della città è La Bollente, edicola ottocentesca che custodisce una sorgente a 74 °C. Il centro storico conserva monumenti di rilievo come la cattedrale di Santa Maria Assunta, con opere di Pilacorte e Bermejo, e il castello dei Paleologi, oggi sede del Museo Archeologico. Resti dell’antico acquedotto romano testimoniano la lunga storia cittadina. Dal Medioevo passò sotto il potere dei vescovi e poi dei Paleologi, fino all’annessione sabauda. Oggi Acqui unisce turismo termale e cultura, con eventi come il Premio Acqui Storia e la Biennale Internazionale dell’Incisione.

Se per Dogliani il ciclismo è quasi sconosciuto, Acqui Terme gode di una maggiore tradizione a tal proposito. Addirittura la prima corsa organizzata in città fu una tappa della “Ai mari, ai laghi, ai monti”, nell’unica edizione del 1910. Gara di 8 tappe organizzata dal giornale Secolo IX, era inizialmente nata come antagonista del Giro d’Italia, la cui prima edizione si era svolta l’anno prima grazie alla Gazzetta dello Sport. Il progetto non ebbe però grande fortuna, perché durò appena un anno.

Per Acqui Terme le apparizioni al Giro sono poi state 3: nel 1937 con partenza e arrivo, nel 1955 con un’altra partenza e un altro arrivo, e nel 2024 una partenza di tappa con arrivo ad Andora e vittoria di Jonathan Milan. Non solo, Acqui Terme ha ospitato un partenza di tappa del fu Giro di Padania 2012, un arrivo del Giro delle Regioni 2003, importante corsa a tappe riservata agli U23, e quest’anno il traguardo di una tappa del Giro Next Gen, vinta da Filippo Agostinacchio, in quella che è stata l’unica vittoria italiana.

Non si può nemmeno dire che sia una prima volta assoluta per Acqui Terme al GranPiemonte, perché nel 2003 allestì la partenza del Giro del Piemonte, al tempo ancora non sotto l’egida di RCS Sport. Si arrivava a Valenza e vinse Alessandro Bertolini. Ora è tempo di scrivere un nuovo capitolo.

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