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La Valsesia torna in sella

07/10/2021

L’autunno fa da sfondo all’arrivo del GranPiemonte

Immaginate di poter sfrecciare alla velocità di oltre 50 chilometri orari sulla vostra bicicletta, circondati da un’armoniosa cornice di montagne dove i raggi di un sole ottobrino si alternano a velature di nuvole chiare. Immaginate l’aria stuzzicarvi il viso e costringervi a socchiudere gli occhi. Le gambe procedono spedite spingendo sui pedali ed è come se appartenessero a qualcun altro. Ci siete voi: corpo, muscoli, ossa e sangue. E poi c’è la vostra mente: un groviglio di pensieri che si snodano tra la testa e il cuore man mano che si consuma l’asfalto sotto le ruote. Sono queste le sensazioni che credo possano vivere i ciclisti correndo la 105° edizione del GranPiemonte, partita questa mattina da Rocca Canavese e che prevede l’arrivo in via Vittorio Veneto a Borgosesia. Il percorso non presenta particolari difficoltà, ad eccezione del superamento della Serra d’Ivrea, dopo la quale si raggiunge Biella e successivamente Gattinara, per poi tagliare il traguardo.

La Valsesia, dunque, si rivela ancora una volta lo sfondo perfetto per una delle più importanti competizioni ciclistiche nazionali. Soltanto nel mese di maggio, infatti, aveva avuto l’occasione di ospitare la diciannovesima tappa del Giro d’Italia. E come allora, anche in questa occasione l’attesa ha portato con sé una notevole eccitazione. Le strade sono state nuovamente addobbate con striscioni e stendardi e l’animo degli appassionati si è colorato di un’ardente esaltazione. Il territorio protagonista della gara si sviluppa lungo il fiume Sesia ed è custodito dalle alte e innevate vette delle Alpi Pennine, tra le quali domina indiscusso il Monte Rosa. In base alla stagione, si dipinge di tonalità che variano dal verde, al bianco, al rosso e all’arancione. La valle si lascia cullare dai pendii scoscesi che la cingono come le braccia di una madre e, oltre a fontanelle scolpite nei tronchi di legno, prati, pascoli e case in beole, offre panorami da lasciare il fiato sospeso e tradizioni che ci riportano ad una dimensione più umana della vita, che a tratti sfocia nel poetico. Poetico, come deve essere anche lo sport e il ciclismo lo è. Lo sono le vette alpine che dominano l’arrivo, lo è Borgosesia con le sue vie in acciottolato, con le chiese che punteggiano il borgo e i ponti risalenti all’Ottocento. Poetico è anche il GranPiemonte.

Nato nel 1906 come “Giro del Piemonte”, si svolge sempre durante lo stesso periodo dell’anno, ma non segue ogni volta il medesimo percorso. Si tratta di una competizione che racconta storie drammatiche come quella di Serse Coppi, deceduto a causa di una grave caduta, ma parla anche e soprattutto di rosei lieti fini. Le vittorie di Gerbi, Bartali, Bini e Girardengo ne sono un esempio. L’edizione del 2020 ha visto salire sul gradino più alto del podio il neozelandese George Bennett, ma è giunto per lui il tempo di cedere il posto ad un nuovo campione. Tagliando il traguardo di Borgosesia, il talentuoso Matthew Walls si è reso protagonista di una grande impresa sportiva, sotto un cielo azzurrissimo e di fronte a un verde panorama al sapore di castagne, affettati e miacce. Con la vittoria di Walls la Valsesia saluta il ciclismo internazionale. Con lui, tuttavia, non se ne andranno la passione per lo sport, le montagne, che si stanno preparando per indossare il loro abito bianco, le tradizioni provenienti da un lontano passato e tutto l’amore che si può provare per un territorio straordinario come la Valsesia.

 

Elena Maria Sezzano, liceo Linguistico D’Adda, Varallo

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